I quartieri su cui opera l’I.C. Ovest 1, densamente popolati, sono interessati dal processo immigratorio che da fenomeno episodico e sporadico ha assunto, nel corso degli ultimi anni, un carattere di stabilità a seguito dei “ricongiungimenti familiari”, determinando l’aumento dei minori e della loro presenza nelle scuole.
La scelta dell’educazione interculturale
L’aumento progressivo del numero degli alunni di cittadinanza non italiana rappresenta un dato rilevante che chiama in causa la Scuola nella sua capacità di accoglienza, di integrazione e di inclusione.
La scuola infatti è il luogo legittimato a porre le basi del percorso formativo ed educativo di tutti gli alunni, al di là delle differenze di provenienza, di genere, di condizioni personali e sociali e di storia scolastica.
La scuola è la “comunità educante” in cui il progetto di crescita personale di ciascuno si realizza nell’incontro e nell’interazione con gli altri e si trasforma in un percorso di crescita comune “insieme agli altri”.
Ciò permette la costruzione di “valori comuni” a garanzia della coesione sociale e di una visione di cittadinanza adatta al pluralismo.
“In quanto comunità educante la scuola è in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parti di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere.” (dalle Indicazioni ministeriali 2012).